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domenica, 22 Dicembre 2024
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Abruzzo ed Ateneo di Torino studiano udito e dislessia

I bambini con difficoltà di lettura potrebbero essere interessati da disturbi del sistema uditivo-vestibolare: questa premessa è alla base di uno studio preliminare, unico in Italia, che viene condotto nella scuola primaria di Vasto (Chieti). Da aprile per tre mesi, coinvolge una ventina di allievi.

Quante volte è stato detto che chi non sente bene non parla bene? Un’evoluzione di questo concetto lega la dislessia, altrimenti nota come difficoltà di lettura, con i problemi audiovestibolari. È uno dei più conosciuti disturbi di apprendimento, che si manifesta o – meglio – viene individuato solitamente con l’ingresso nell’età scolare: il segnale più importante è, appunto, un’inattesa difficoltà nell’apprendimento della lettura e della scrittura.

Ha l’obiettivo di indagare la relazione fra il sistema uditivo-vestibolare e la dislessia il progetto-pilota che ha preso il via in Abruzzo, in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino. Il lavoro viene coordinato da Benito Michelizza, medico del Servizio di Foniatria e Logopedia e del Centro Studi Dislessia e Disturbi Specifici dell’Apprendimento – DSA della Fondazione Padre Alberto Mileno Onlus di Vasto, che ha promosso l’iniziativa: «Si conoscono da tempo – ha spiegato l’esperto – le interrelazioni fra il sistema uditivo e la capacità di lettura, meno indagata è invece la relazione tra le funzionalità del sistema uditivo e vestibolare e i meccanismi di percezione visiva collegati alla lettura».

Fasi diverse caratterizzano il percorso di analisi, che coinvolge una ventina di bambini affetti da dislessia: lo screening si articola in un primo passaggio nel quale il campione viene sottoposto a test dell’equilibrio e dell’udito, a cui seguiranno esercizi di allenamento dei sistemi ritenuti deficitari per un periodo di due mesi; infine, a conclusione della valutazione, saranno previsti altri test di verifica. I piccoli abruzzesi protagonisti dello studio preliminare frequentano la scuola primaria e sono gli ultimi, in ordine di tempo, seguiti dalla Fondazione Mileno, che vanta anni di esperienza nell’attività rivolta a soggetti affetti da Disturbi Specifici dell’Apprendimento. I ricercatori dell’Università degli Studi di Torino, dal canto loro, garantiscono un approccio scientifico al progetto, che si presenta come uno dei più innovativi in Italia sul tema. A collaborare fattivamente all’iniziativa sono state chiamate anche due aziende che operano nel campo audiologico e vestibolare, che forniscono assistenza tecnica: la società Maico di Pescara interviene con personale specializzato e apposita strumentazione, il marchio Mercury-Otometrics fornisce software specifici e apparecchiature diagnostiche. Se, al termine dei tre mesi del progetto sperimentale, si potrà valutare che attraverso l’allenamento dei sistemi uditivo e vestibolare i bambini avranno riscontrato effetti positivi e sensibili sulle loro difficoltà di lettura, scrittura e calcolo, i promotori avvieranno uno studio allargato e policentrico in materia.

(fonte www.audiology-infos.it)

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