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domenica, 24 Novembre 2024
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Il privilegio di avere due orecchie: l’udito binaurale

“L’uomo ha due orecchie e una bocca per ascoltare il doppio e parlare la metà” – Zenone di Cizio.

Il valore morale e civile della succitata massima è il pretesto per trattare un argomento tecnicamente articolato, quanto importante, quale l’udito binaurale, ovvero la capacità di ascoltare mediante le due orecchie.
Sembra banale ma, da un punto di vista protesico, è fondamentale nelle perdite uditive bilaterali applicare due apparecchi acustici e non solamente uno.
Questo perché è necessario concepire il nostro sistema uditivo come un apparato in cui le orecchie non lavorano in maniera simmetrica e perfettamente sovrapponibile, ma rispondono a informazioni con caratteristiche diverse che vengono poi rielaborate e sintetizzate in un unico segnale. Questo straordinario meccanismo di ricezione prende il nome di udito binaurale ed è la capacità del cervello di “fondere” due messaggi sonori diversi (giunti alle due orecchie), creandone un terzo, sintesi dei due, ed è il meccanismo che crea la percezione dell’armonia nella musica: ad un concerto siamo in grado di concentrarci su un singolo strumento attraverso un ascolto critico o intenzionale, ma abbandonando questa prospettiva possiamo percepire l’armonia della fusione degli strumenti in un tutto. L’udito binaurale quindi si rivela un grande vantaggio non solo per identificare la localizzazione del suono proveniente da una data sorgente (anche in ambienti rumorosi), ma proprio in virtù delle specifiche capacità di ascolto che si realizzano mediante l’attività sincronica delle due orecchie esso ci permette di:

1. orientarci nello spazio;
2. prestare selettivamente attenzione a suoni specifici;

3. distinguere informazioni sonore importanti persino in ambienti di ascolto difficili.

Quello sinora descritto è uno dei motivi fondamentali per cui una protesizzazione monolaterale, in situazioni di deficit bilaterale (con relativa possibilità di applicazione bilaterale), rappresenti un errore applicativo notevole, causa di scarsi risultati sia di correzione che riabilitativi.

Fonte: http://www.cittadellinfanzia.it/rubriche/blog/index.php?id=56oz8tl2
Autore: Giorgio Pagnotta

Sabrina Savioli
Audioprotesista e Audiometrista laureata all'Università degli studi di Roma "La Sapienza"

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