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sabato, 23 Novembre 2024
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Otorino, ennesima visita con poco costrutto

Otorino preparato, paziente fortunato

Per essere preparato deve essere preparato, non ci sono dubbi.

Per dire, dei tanti otorino che mi hanno visitato, o alla cui attenzione è venuto il mio caso, questo è quello che mi ha trattato in modo schietto.

Di solito gli otorino dicono e non dicono, come del resto un po’ tutti i medici, come se fosse una cosa che appartiene rigorosamente a loro e a nessun altro.

Vuoi sapere com’è andata la visita dell’otorino?

E io te la racconto per filo e per segno.

Prima però la sintesi: 1. acufeni, neppure presi in considerazione (evidentemente roba da curanderi, da psicologo, da osteopata, al massimo, se proprio vogliamo, da omeopata). Non l’ha detto ma ho letto fra le righe che lo pensava. 2. ipoacusia, non c’è che tenersela e semmai rimediare con apparecchi acustici adeguati.

Complessivamente la visita dell’otorino è durata più di un’ora, nel corso della quale ora ho appreso informazioni che non conoscevo della salute del mio apparato uditivo.

Diagnosi infausta e spaventosa

Mai sentito di una patologia che va sotto il nome di Sindrome o malattia di Ménière? Ebbene io ci convivo da tanti anni e di tanto in tanto mi provoca vertigini, vomito, ipoacusia monolaterale e, adesso che ho la mia bella età, ipoacusia bilaterale permanente e fluttuante.

E’ successo tutto una mattina all’improvviso: silenzio assoluto, non sento nulla

Un medico, non un otorino, mi disse tanto tempo fa a Milano che Sindrome di Ménière non vuol dire nulla perché descrive semplicemente ciò che accade al paziente (molto paziente) ma nulla dice sulle cause e quindi neppure sui possibili trattamenti (a parte i rimedi nell’acuto, ma è un altro discorso).

Invece no, mi dice l’otorino, la causa è nota: sono andate in tilt (fattore genetico, è inutile cercare altrove) le pompe dell’orecchio interno che regolano l’equilibrio sodio-potassio.

OK. E la terapia? Non ce n’è, punto. Ovviamente le pompe non possono essere sostituite, se non post mortem, ma non servono a quel punto. Sta di fatto che a scatenare le crisi – questo è certo secondo l’otorino – è lo stato di disidratazione del paziente (non ricordo di essere stato mai particolarmente disidratato al sopravvenire della crisi che ti costringe a letto, ma la scienza ha stabilito che di disidratazione si tratta).

Il finale e la buona notizia

La visita si conclude con l’ispezione e relativo filmato da parte dell’otorino che con apposito strumento intrusivo, operazione preceduta da blanda anestesia, esamina l’interno del mio naso e del mio orecchio.

Dove tutto risulta essere nella norma ma, disidratato; era facile prevederlo.

La buona notizia è in realtà duplice: 1. L’otorino non mi prescrive nulla perché farmaci non ce ne sono, uno. 2. L’unica prescrizione è di bere a litri, e due.

Controlli? Solo in caso di peggioramento, toccando ferro!

Buona giornata!

 

[by Acufeni, che fare?]

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