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Sordità un problema che si sente sempre di più

Sono oltre sette milioni gli Italiani che soffrono di problemi di udito e i medici prevedono che entro il 2010 una persona su tre nel nostro paese sarà interessata da questo fenomeno. Sentirci male è una delle principali cause di incidente. Parte oggi una proposta per portare una seria indagine uditiva all'esame per la patente. Il problema della perdita dell'udito è ancora sottovalutato in Italia e l'utilizzo dell'apparecchio acustico è ritenuto un handicap ancora più del deficit. I nuovi modelli di apparecchi acustici sono dei veri e propri gioielli tecnologici utili anche nella vita di tutti i giorni, dal design moderno e hi-tech, quasi un accessorio di moda, come gli occhiali.

Il 12% della popolazione italiana ha problemi di udito. Un totale di sette milioni di persone. Dati in costante aumento vista la crescita della popolazione anziana nel nostro paese.
Attualmente in Italia l'ipoacusia tocca una persona su tre dopo i cinquant'anni e due su tre oltre i settantacinque anni, ma si stima che nel giro di meno di tre anni sull'intera popolazione un italiano su tre sarà interessato dal fenomeno, come riferito dal professor Carlo Giordano, direttore della clinica di otorinolaringoiatria dell'Università di Torino. Nonostante ciò, la percentuale di persone che cercano una soluzione al problema è molto bassa rispetto a quella di chi realmente ne avrebbe bisogno. Dei sette milioni di Italiani affetti da carenza uditiva più di un terzo non è cosciente del proprio deficit, mentre la metà delle restanti persone non fa nulla per ovviare al disturbo pur sapendo di averlo.

Alla base della resistenza a rivolgersi a uno specialista dell'udito c'è un'idea negativa della sordità radicata da anni della nostra cultura. Il deficit uditivo viene percepito con un senso di vergogna e si tende a occultarlo. Per questo motivo molte persone non indossano apparecchi acustici nonostante possano risolvere molti dei problemi con i quali si imbattono nella loro vita quotidiana. L'ipoacusia è sentita come un vero e proprio handicap, in modo completamente differente da un'altra mancanza, come può essere, ad esempio, quella della vista.

"Per correggere la maggior parte dei problemi di vista si ricorre all'uso degli occhiali senza grandi resistenze psicologiche – afferma Mirella Bistocchi, amministratore delegato di Starkey Italy. Si vive invece in modo molto più complicato ricorrere all'utilizzo degli apparecchi acustici per far fronte alla perdita uditiva. Oggi ci sono persone che non solo affrontano con semplicità il fatto di dover indossare occhiali, ma addirittura ne fanno uso senza averne il reale bisogno.

L'occhiale è diventato oggetto di moda, di tendenza. La nostra azienda si sta muovendo in questa direzione. Se così fosse anche per l'apparecchio acustico molte persone vivrebbero decisamente meglio. Con questo obiettivo abbiamo creato apparecchi acustici che non sono solo dispositivi per l'udito, ma veri e propri oggetti dal design e dalle caratteristiche tecnologiche tali da poter entrare a far parte della vita di tutti i giorni senza essere considerati una protesi, ma anzi una comodità in più".

Si è calcolato che il tempo che passa tra l'accorgersi di avere un problema acustico e l'acquisto di un apparecchio è in media di sette anni. Se si intervenisse rapidamente, gran parte dei disagi dovuti dall'aggravarsi della patologia sarebbe compensato. Mantenere in costante allenamento il cervello a decifrare i segnali acustici aiuta di molto a rallentare l'inarrestabile deficit dato dall'età e dalle altre cause.

Sentirci bene è anche un problema di sicurezza. Per questo motivo l'Associazione nazionale degli audioprotesisti italiani ha deciso oggi di proporre al ministro della Salute l'adozione di un esame audiometrico per tutti coloro che vanno a rinnovare la patente dopo i cinquant'anni. E' un fatto accertato che una grande parte degli incidenti è dovuta proprio alla difficoltà nel percepire l'intensità e l'origine dei suoni. Con questa proposta non si vuole limitare il rinnovo dei permessi di guida, ma rendere manifesta al guidatore l'esistenza di un problema di cui magari non si è ancora accorto con i problemi e i rischi che ne derivano.

"Per capire se abbiamo problemi di udito – afferma Corrado Canovi, segretario nazionale ANA-ANAP – ci vuole davvero poco, ma bisogna anche intervenire sul sistema che permette di concedere il rinnovo della patente di guida senza effettuare il controllo dell'udito. Va detto che in Europa non siamo gli unici, ma siamo in buona compagnia con altri grandi paesi come Francia e Germania. Essere tra i primi a introdurre questo esame sarebbe un segno di grande attenzione alla sicurezza e un punto in più segnato dalla sanità italiana".

Starkey ha intrapreso una campagna per avvicinare l'utente all'apparecchio acustico. Tra gli obiettivi dell'azienda c'è quello di sensibilizzare la popolazione su un problema male affrontato anche per un'atavica reticenza. Per fare questo sono stati realizzati modelli di apparecchi acustici per design e prestazioni capaci di far superare la barriera psicologica al loro utilizzo. Apparecchi dai colori brillanti che non si nascondono, anzi si portano quasi come accessori di moda. Oppure apparecchi destinati ai bambini con i disegni dei beniamini dei cartoni animati. Oppure modelli versatili con tecnologie dell'ultima generazione come ad esempio Eli, il bluetooh creato da Starkey che rende l'apparecchio acustico compatibile con cellulari e altri dispositivi elettronici wireless.

Fonte: Starkey ed ANAP

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