
I ricercatori spiegano che gli intervalli di tempo degli impulsi elettrici che passano lungo i nervi che collegano l’orecchio al cervello cambiano se si ascoltano delle parole o se si e’ in presenza di rumori di fondo ”e che attualmente i pazienti sordi sono dotati di impianti cocleari e protesi uditive che, in entrambi i casi, non riescono a far capire la differenza tra un cane che abbaia e un clacson che suona”, spiega Paolini. I ricercatori stanno sviluppando ora un nuovo prototipo di orecchio bionico piu’ sensibile agli intervalli di tempo dei suoni che consentira’ a chi soffre di sordità profonda di distinguere i rumori dalle parole, e che permetterà loro persino ascoltare la musica.
Fonte: Sordionline.com