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giovedì, 21 Novembre 2024
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Acquisto apparecchi acustici, le domande da porsi prima di decidere

Acquisto apparecchi acustici, le cose da sapere

Parliamoci chiaro, alla fine hai dovuto ammettere di non sentirci proprio bene, scambiando fischi per fiaschi e suscitando senza volerlo l’ilarità degli interlocutori, parenti e amici tutt’altro che compresivi, è la solita storia, e la prospettiva dell’acquisto apparecchi acustici si fa sempre più vicina.

Diciamo che hai superato da un po’ i 65 e che già da qualche anno fai fatica a reggere una conversazione in un ambiente affollato e rumoroso.

Acquisto apparecchi acustici? Ma neppure a parlarne!

Dicono gli esperti che hanno condotto fior di ricerche in questo settore che per l’acquisto apparecchi acustici la gente lascia passare almeno sei anni o sette prima di decidersi a fare il passo. Solitamente si rimanda fino a quando, com’è stato il mio caso che però è un po’ particolare causa Ménière, una bella mattina non ci si sente proprio più, kaputt!

E allora non rimane nient’altro da fare se non ricorrere agli apparecchi acustici.

E qui casca l’asino, è il caso di dirlo.

A chi rivolgersi per non cadere in qualche trappola?

A fronte di una pubblicità martellante in TV e sul web da parte di certe catene di centri acustici, chi si trova nella spiacevole condizione di dover ricorrere all’acquisto apparecchi acustici è del tutto disorientato e teme in buona sostanza di cadere nelle grinfie di qualche commerciante senza scrupoli.

La raccomandazione a questo punto non può che essere quella di rivolgersi in prima istanza all’Audiologo, una figura medica che, come ho già avuto modo di dire, se non ci fosse bisognerebbe inventarla.

L’Audiologo prescriverà gli apparecchi acustici più adatti a “correggere” il difetto uditivo e a questo punto entrerà in campo l’Audioprotesista per l’acquisto apparecchi acustici, e il cerchio si chiude, non è proprio così, anzi è proprio a questo punto che viene il bello.

Intanto, non tutti gli Audioprotesisti sono uguali, questo è ovvio, nel senso che a parte ogni altra considerazione c’è chi è in grado di eseguire un “fitting” corretto degli apparecchi acustici, e chi invece non ha neppure l’idea del problema, purtroppo è così, dispiace ammetterlo e non sono certo soltanto io a dirlo. [vedi cosa ne pensa il Professor Scimemi, dell’Università di Padova]

In ogni caso il primo consiglio semplice semplice che mi sento di dare in questa sede è di prelevare la Guida scritta da un Audioprotesista sull’acquisto apparecchi acustici e sul loro costo. Sarà pure di parte, però qualche suggerimento utile si potrà pur sempre avere, e carpire forse qualche segreto.

Anche gli Americani, nel loro piccolo…

Fatte tutte queste premesse devo confessare che lo spunto per trattare dell’acquisto apparecchi acustici mi è venuto dal portale Healthy Hearing che ha affrontato l’argomento con un recentissimo intervento di Debbie Clason dal titolo “What to ask before you buy hearing aids“.

Faccio presente questa circostanza perché com’è facile capire il riferimento è principalmente al mercato e alla situazione degli States, anche se mi sono reso subito conto che la maggior parte dei consigli sono assolutamente validi anche per il nostro Paese.

Faccio subito un esempio, per capirci.

Acquisti gli apparecchi acustici e immagini che siano coperti da garanzia. Così è in effetti, ma sai esattamente quale parte degli apparecchi è coperta da garanzia e per quanto tempo?

Non tutte le singole parti dell’apparecchio sono soggette alla medesima usura.

Ne consegue che alcune specifiche funzioni non siano sufficientemente coperte dalla garanzia standard e che necessitino quindi di un supplemento. Meglio saperlo in anticipo. Vale negli Stati Uniti ma anche per un acquirente italiano in Italia.

E veniamo ai consigli e alle domande da porsi

Tanto per cominciare Debbie Clason riporta l’esperienza degli operatori del settore, i quali riferiscono a loro volta il rammarico espresso dai pazienti per non essersi decisi prima all’acquisto, cioè per aver perso tempo prezioso nel porre rimedio ai problemi d’udito e alle spiacevoli conseguenze che questi hanno sul declino cognitivo e sul cervello in generale.

Vorrei aver compiuto prima questo passo” è il ritornello che accomuna i pazienti che si sono decisi all’acquisto apparecchi acustici con qualche ritardo. Immagino che valga anche per i pazienti italiani.

Quanto alla tipologia degli apparecchi da scegliere è molto importante comunicare all’Audioprotesista le proprie specifiche esigenze d’ascolto oltre a specificare quali sono le attese di miglioramento in termini di guadagno uditivo.

In pratica, che tipo di vita fai? che attività svolgi? hai l’esigenza di ascoltare tutto il giorno in ambiente rumoroso? devi poter comunicare per telefono? vuoi capire bene cosa dice lo speaker alla TV o seguire un film e capirne perfettamente il parlato? Si può fare…

Tutto questo mi porta alla considerazione, scontata ma non troppo, che gli apparecchi acustici non hanno nulla a che vedere con gli occhiali per correggere un difetto di vista.

Anche perché hanno bisogno di un lungo se non lunghissimo periodo di adattamento (il famoso “fitting”) che il bravo Audioprotesista provvederà a modulare con la tua collaborazione, e in base alle modifiche dell’orecchio grazie agli apparecchi acustici, appunto.

Durata degli apparecchi acustici e servizi inclusi nell’acquisto

Ecco altre due belle domande.

Per la durata degli apparecchi (sempre che di veri apparecchi acustici si tratti e non di semplici amplificatori in grado esclusivamente di alzare il volume senza tener conto degli altri parametri che il fitting degli apparecchi acustici deve invece garantire soprattutto per la comprensione del parlato), occorre tener presenti vari fattori, il primo dei quali è sicuramente il modo con cui ce ne prendiamo cura.

Si può ragionevolmente pensare a cinque anni, ma è un dato appena indicativo stante il fatto che il mio Audioprotesista mi parla di apparecchi funzionanti dopo un periodo di parecchio superiore ai cinque anni.

Quanto ai servizi inclusi, qui il discorso si fa estremamente serio. Come forse sai il costo dello stesso tipo di apparecchio varia a seconda che si acquisti in Italia o all’estero.

E’ vero, chiunque può recarsi in Germania o in Svizzera o in Francia o dove vuoi tu, e acquistare a un prezzo inferiore (forse).

La domanda è: cosa è incluso nel prezzo?

Perché, per come sono fatti oggi gli apparecchi acustici, quelli digitali intendo, il costo nudo e crudo in sé non dice nulla (forse poche decine di euro di materiale…), ma una volta che l’abbiamo pagato cosa ce ne facciamo, senza l’adattamento al nostro orecchio? Soltanto l’orecchio elettronico grazie a un sofisticatissimo software, con aggiunta l’esperienza dell’Audioprotesista, potrà far sì che si adatti alla nostre esigenze.

Ma per ottenere questo risultato occorre un continuo e costante rapporto fra paziente e Audioprotesista.

La buona notizia è che in Italia si pagano generalmente gli apparecchi con un servizio “a vita” incluso nel prezzo.

Vuoi che ti dica la mia? Non saprei proprio a che santo votarmi se non avessi un tipo di servizio del genere.

Ripeto non è come con l’ottico, dove indossi gli occhiali e vai, non c’è paragone.

La sordità è una cosa seria e gli Audioprotesisti non sono dei semplici venditori, nella stragrande maggioranza dei casi è così anche in Italia.

Chi lo dice? Uno, come me, che indossa gli apparecchi acustici da qualche anno e grazie ad essi è in grado di condurre una vita diciamo così “normale”.

Senza, non sentirei neppure un treno che arriva in stazione se non per lo spostamento d’aria (grazie a Dio anche quello è un avvertimento, ma arriverebbe ahimè troppo tardi…).

by Acufeni, che fare?

 

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