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domenica, 22 Dicembre 2024
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Acufeni forti contro acufeni moderati, il ruolo dell’attività fisica

Acufeni forti o moderati, quali differenze in chi ne soffre

Alla ricerca di una qualche soluzione al problema, un gruppo di ricercatori americani ha investigato, tramite risonanza magnetica, le differenze più significative che si evidenziano nel cervello di chi soffre di acufeni forti a confronto con chi li avverte come moderati oppure non li avverte per niente.

Lo studio, pubblicato a dicembre 2015 dalla rivista scientifica Plos One, ha per titolo “Increased Frontal Response May Underlie Decreased Tinnitus Severity“.

Lo scopo della ricerca scientifica sugli Acufeni forti o moderati. I volontari arruolati

Lo studio intende identificare determinate aree del cervello, ovviamente con riferimento agli acufeni, in modo tale che la mappa ricavata possa essere d’aiuto per ulteriori ricerche (quanto sono altruisti questi ricercatori…).

Sono stati arruolati nella ricerca 32 pazienti, alcuni dei quali soffrivano di acufeni forti [higher tinnitus distress (HD)], altri di acufeni moderati [lower tinnitus distress (LD)].

I due gruppi sono stati poi ulteriormente suddivisi in sottogruppi in base all’attività fisica svolta. Vedremo poi il perché di questo parametro relativo all’attività fisica.

Nel corso della seduta di risonanza magnetica a tutti i soggetti venivano fatti ascoltare suoni dal contenuto fortemente emotivo, classificati sulla base dell’International Affective Digital Sounds (IADS), come piacevoli, neutri, spiacevoli.

Cosa indicano i risultati della ricerca

Nel gruppo HD (acufeni forti) si è notato un incremento della risposta ai suoni nella regione dell’amigdala e nelle regioni paraippocampali.

Nel gruppo LD (acufeni moderati) sono state interessate in larga misura le regioni frontali.

Inoltre in entrambi i sottogruppi con il più alto livello di attività fisica si è notato un maggiore interessamento delle regioni frontali.

Mentre nei sottogruppi con attività fisica scarsa è stato evidenziato il coinvolgimento delle regioni limbiche.

I ricercatori a questo punto, basandosi sulle evidenze raggiunte, hanno concluso:

I soggetti con acufeni moderati utilizzano le regioni frontali per controllare meglio la loro risposta emotiva a determinati suoni, piacevoli, neutri o spiacevoli. La nostra analisi suggerisce anche che l’attività fisica può ridurre la severità degli acufeni forti e indurre un più alto coinvolgimento della corteccia frontale. Suggeriamo quindi ulteriori investigazioni sull’impatto dell’attività fisica sul livello di gravità degli acufeni.

In definitiva le differenze riscontrate nelle risposte ai suoni “emozionanti” in relazione all’attività fisica sembrano far propendere per l’idea che l’attività fisica possa dare un forte contributo al coinvolgimento delle aree frontali, così come evidenziato nei gruppi LD e HD messi a confronto.

 

Ha dichiarato Fatima Husain, autrice con altri della ricerca: «Lo studio sottolinea come l’attività fisica può influenzare le emozioni e aiutare quindi a migliorare la qualità della vita di chi soffre di acufeni moderati.»

Stupiti dai risultati della ricerca?

A chi è alla continua ricerca di soluzioni mirabolanti e pillole magiche forse i risultati della ricerca potranno sembrare troppo facili e fuorvianti.

Eppure è risaputo (oltre che raccomandato) che l’attività fisica ha un impatto fondamentale sul cervello, così come la dieta peraltro.

E se è vero che gli acufeni iniziano nell’orecchio ma passano rapidamente al cervello, ognuno può facilmente vedere la connessione.

Il mio caro neurologo Perlmutter (che non mi stancherò mai di citare perché di cervello se ne intende parecchio) dedica pagine e pagine del suo libro, oltre che alla dieta naturalmente, all’attività fisica che secondo lui (e questa ricerca lo conferma) è in grado di sostenere e modificare e sviluppare il cervello.

Quale attività fisica svolgere? Non nascondiamoci dietro un dito per non fare niente.

Basta mezz’ora di camminata a passo sostenuto tutti i giorni, non è impossibile…

Sarà per questo che, nell’arco di sei mesi, i miei acufeni forti sono stati declassati a “moderati“?

Non mi danno più eccessivo fastidio e sono assolutamente sopportabili, non male!

Ti auguro di raggiungere al più presto lo stesso risultato.

[by Acufeni, che fare?]

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