Cellule ciliate rigenerate, l’interesse dei ricercatori non si arresta
E’ lodevole l’impegno che i ricercatori stanno mettendo sul filone delle cellule ciliate rigenerate.
Segno che questa strada è promettente, anche se, opportunamente, non si dovrebbero precorrere i tempi lasciando presagire a chi l’udito l’ha perso un futuro molto prossimo per la soluzione dei propri problemi.
In realtà, sempre che si arrivi a pratiche mediche risolutive in tempi rapidi, l’uovo di Colombo che attualmente fa difetto, passeranno sicuramente anni prima che si passi, per le cellule ciliate rigenerate, dal topo di laboratorio alla coclea dell’uomo, mettiti l’anima in pace.
E gli Audioprotesisti potranno stare tranquilli ancora per anni. I giornali che titolano “Protesi acustiche addio!” sanno bene che il claim non corrisponde al vero, però procurerà qualche lettore in più (forse).
Oggi presento un nuovo studio sulle cellule ciliate rigenerate
Nel panorama delle cellule ciliate rigenerate è d’uopo, come si diceva una volta, dar conto della recentissima pubblicazione di un nuovo studio che sembra lasciare ben sperare.
I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista PNAS [ottobre 2015] con il titolo: “SoxC transcription factors are essential for the development of the inner ear” (SoxC, fattori essenziali per lo sviluppo dell’orecchio interno).
Affermano i ricercatori:
Abbiamo dimostrato che due di questi geni [della famiglia SoxC, ndr] – Sox4 and Sox11 –sono necessari e sufficienti per la produzione di cellule ciliate negli epiteli sensoriali dell’orecchio interno. I nostri dati suggeriscono che Sox4 e Sox11 rappresentino bersagli primari per lo sviluppo di terapie in grado di curare sordità e perdita di equilibrio.
Risultati che la rivista Science Daily il 26 ottobre 2015 ha riassunto così: «Gli scienziati hanno identificato due geni che sono cruciali per la produzione di cellule ciliate, delicati sensori propri dei mammiferi».
L’importanza di questo nuovo studio per le cellule ciliate rigenerate
Come tutti sanno, e in ogni caso lo sanno bene coloro cui è stato dato il verdetto infausto “danneggiamento o perdita delle cellule ciliate”, dette cellule non possono essere rigenerate una volta distrutte, almeno nell’uomo e anche nel topo, dato che siamo incredibilmente molto simili.
Va da sé quindi che se riuscissimo a trovare una terapia in grado di restaurare le cellule ciliate danneggiate avremmo vinto un terno al lotto, fermo restando che le cellule ciliate rigenerate non possono essere intese come il toccasana per tutti coloro che hanno problemi d’udito o d’equilibrio, e comunque non in tutti casi, cioè se non si va prima alla causa che ha provocato il danneggiamento delle cellule, mi sono spiegato?
Come è stata condotta la ricerca
In sostanza è stata alterata l’espressione delle due proteine –Sox4 e Sox11 – coinvolte nella formazione delle cellule ciliate. In mancanza delle quali si è potuto constatare che tutto l’orecchio interno aveva uno sviluppo anomalo.
Inoltre ulteriori esperimenti hanno evidenziato come attivando le due proteine nell’orecchio interno di un topo vecchio in cui le cellule ciliate sono già formate, è possibile indurre la produzione di nuove cellule ciliate.
Ha dichiarato Ksenia Gnedeva, prima firmataria dello studio: «Il nostro obiettivo finale è di trovare un bersaglio che ci consenta di rigenerare le cellule ciliate in età avanzata. Un potenziale bersaglio potrebbe essere rappresentato da queste proteine, o comunque da altri passi che si possono compiere nella stessa direzione».
[da Acufeni, che fare?]