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sabato, 28 Dicembre 2024
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Dieta ricca, quattro super-cibi di cui non mangeremo mai abbastanza

Dieta ricca per il cervello, il nostro organo più importante (e spesso dimenticato)

Quando si parla di dieta ricca ci si riferisce spesso a uno o più elementi in particolare, penso alla fibra per esempio, per cui una dieta risulta più o meno ricca e benefica per questo o quell’organo del nostro amato corpo.

Raramente si pensa a una dieta ricca per il cervello, dato che l’opinione comune è che se tutti gli organi stanno a posto non c’è motivo per cui il cervello non lo sia pure lui, povero il nostro cervello dimenticato.

La domanda allora è: esistono cibi speciali che possiamo utilizzare pensando proprio a come nutrire il nostro cervello? Esistono, eccome!

Gli integratori nutrizionali in primis, ma non solo

Curcuma e Resveratrolo, per esempio, ma anche il caffè in misura moderata si capisce e rigorosamente mai dopo le 14, svolge la sua brava funzione per sostenere il cervello.

C’è poi l’olio di cocco di cui è opportuno consumare un cucchiaino al giorno.

Da non dimenticare inoltre gli Omega 3 nella quantità consigliata dal medico.

Non mi dilungo sull’argomento perché ne ho parlato già altre volte, con riferimento a quanto suggerisce David Perlmutter nel suo libro, a pagina 24o della versione italiana.

I quattro super-cibi che formano la dieta ricca

Veniamo ai super-cibi in grado di aiutarci a mantenerci sani nel corpo e nella mente.

La mia fonte è questa volta il portale Mind Body Green che per l’occasione sfodera in apertura del servizio un appetitosissimo piatto di ostriche da leccarsi i baffi.

L’occhio vuole la sua parte, ma noi vorremmo ovviamente sapere qualcosa di più sul perché dovremmo mangiare a sazietà di cibi così prelibati (oltre che costosi alle volte, ovviamente) per la nostra salute.

Si dividono appunto in quattro categorie, tre riguardano cibi che vengono dal mare, una riguarda la carne.

Le prime tre sono costituite da vegetali marini, pesce di mare non di allevamento, crostacei.

Quali sono i vegetali marini e perché consumarli? Sono alghe, muschio irlandese, Nori, alaria esculenta. Da consumare almeno una volta a settimana.

Perché? Perché contengono una grande varietà di minerali e di elementi-traccia. Sono ricche in Vitamina B, C, K. Sono antiinfimmatorie e contengono fucani (ne sanno qualcosa i pazienti con Diabete di tipo 2) e rappresentano la fonte migliore di iodio necessario per la formazione dell’ormone tiroideo.

Naturalmente, ma vale anche per le altre categorie raccomandate, occorre acquistare da chi è in grado di garantire un prodotto organico e non tossico (il mare è diventato una grande cloaca, occorre quindi scegliere con oculatezza).

Carne. Non sono d’accordo, ma riferisco per dovere di cronaca puntualmente i consigli. Consumare almeno una volta a settimana, a scelta fra: fegato, reni, cuore, animelle. (Personalmente però non ne consumo mai perché odio questo genere di pietanze, nonostante il loro grande potere nutrizionale, soprattutto in termini di vitamine liposolubili, che si sciolgono cioè con il grasso)

Crostacei. Esempi:. Ostriche, cozze, vongole, capesante, aragoste, granchi, gamberi, lumache di mare. Da  consumare almeno una volta o due a settimana. I crostacei vengono definiti a ragione come il super-cibo del mare perché oltre a tutti gli elementi elencati per gli altri cibi del mare, contengono zinco e ferro (ostriche).

Pesce selvatico (non d’allevamento). Bisognerebbe mangiarne almeno tre volte a settimana. Soprattutto per i famosi Omega 3, che difficilmente si possono ottenere da altre fonti, anche vegetali.

Ma perché tanta attenzione ai super-cibi? Cosa hanno a che fare con il cervello?

E’ semplice. Ho presentato questo articolo perché raccomandato direttamente da David Perlmutter, e per me già questa spiegazione sarebbe già sufficiente.

Ma per chi non conosce David Perlmutter (famoso neurologo americano esperto di alimentazione), e magari soffre di Acufeni oppure di Ménière (meglio mi sento…), aggiungo che queste sfortunatissime patologie attorno alle quali la “scienza” brancola nel buio pesto, sarebbero da far risalire a un qualche difetto del cervello [vedi articolo de La Stampa].

E che c’entra il cervello con la dieta? C’entra perché se non ci abbuffiamo (Natale è alle porte) e adottiamo i consigli di Perlmutter saremo in grado di cambiarlo questo benedetto cervello, e magari trovare la soluzione a tutti i nostri problemi, mi riferisco a Acufeni e Ménière ancora una volta, che sono poi gli argomenti di questo blog.

E per rassicurare i dubbiosi dico che non sto parlando a vanvera. La dieta suggerita da Perlmutter l’ho già iniziata oltre tre mesi fa e sono stracontento dei risultati.

Domande? Scrivi un commento, prometto che rispondo a tutti.

Buona giornata!

 

[by Acufeni, che fare?]

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