Perché, tuttavia, si rende utile un sistema così singolare di identificazione? Così come spiegato nello stesso brevetto, sono in pochi gli utenti che impostano un codice alfanumerico per l’utilizzo dei loro terminali, tanto che per ladri e malintenzionati basta appunto superare la barra di scorrimento per aver accesso completo al device. Inoltre, anche qualora il codice fosse presente, in luogo affollati sarebbe molto difficile mantenere la password lontana da occhi indiscreti. Con la tecnica del riconoscimento visivo, solo il reale proprietario può sbloccare il melafonino.
La seconda registrazione, invece, si propone di migliorare l’utilizzo dello smartphone in caso di udito ridotto. iPhone potrà essere associato a un apparecchio acustico compatibile, affinché l’audio venga trasmesso in wireless direttamente all’auricolare senza bisogno di adattatori. Ma non è tutto, perché grazie al sensore di prossimità, al microfono e all’analisi dei flussi sonori, il melafonino sarà in grado di alzare o abbassare automaticamente il volume di una chiamata, affinché vi sia sempre la perfetta esperienza uditiva per il proprietario. Si tratta di una novità interessante per chi è affetto da lieve sordità: durante le telefonate, infatti, può capitare di dover perdere tempo prezioso nella regolazione dell’audio, affinché il suono sia sufficientemente chiaro.
Non è dato sapere se, e soprattutto quando, queste innovazioni verranno introdotte. Chissà che non facciano parte di iOS 7, il sistema operativo mobile in via di definizione da parte di Jonathan Ive.
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