Perdere l’udito e non utilizzare gli apparecchi acustici, aumenta del 5% la probabilità di soffrire di depressione
Chi non utilizza apparecchi acustici pur avendone bisogno ha il 5% in più di probabilità di soffrire di depressione rispetto a chi ne fa uso, e questo isolamento sociale dal mondo esterno potrebbe aumentare anche il rischio didemenza. Tuttavia la mancanza di udito spesso non viene curata perché non considerata come malattia. A dirlo, i risultati diuno studio condotto dal Consiglio nazionale sull’invecchiamento su 2.304 persone, presentati presso l’American Psychological Association Convention 2015, che si tiene quest’anno a Toronto, Canada.
Secondo il National Institute on Deafness e altri disturbi della comunicazione (National Institute on Deafness and Other Communication Disorders, NIDCD), circa il 15% degli americani adulti hanno qualche problema con di udito, con conseguenze molto pesanti sulla vita quotidiana. Ma la gente aspetta in media 6 anni dai primi segni di perdita dell’udito prima di prendere provvedimenti. Ben due over 70 su tre, infatti, non hanno mai usato un apparecchio acustico pur avendone bisogno, e solo il 16% degli adulti di età compresa tra 20-69 che ne avrebbe bisogno ha provato a utilizzarlo.
Pesano, secondo lo studio, la negazione del problema e la mancanza di consapevolezza ma anche motivi estetici. A rimetterci è l’umore e la mente. «La rabbia, la frustrazione, la depressione e l’ansia sono comuni tra le persone che si ritrovano con problemi di sordità», riferisce David Myers, professore di psicologia presso lo Hope College in Michigan. «Convincere la gente a usare apparecchi acustici può aiutare a riprendere il controllo della loro vita e raggiungere la stabilità emotiva e funzionamento cognitivo».
Fonte: ANSA