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Microbioma, cos’è e cosa c’entra con Acufeni e Ménière?

Microbioma e Sistema nervoso centrale

La rivista scientifica Journal of Neurogastroenterology and Motility ha pubblicato recentemente [30 aprile 2016; 22(2): 201-212] uno studio sul microbioma mettendo a fuoco le interazioni bidirezionali fra questo e il Sistema nervoso centrale.

Il titolo è: “Modulatory Effects of Gut Microbiota on the Central Nervous System: How Gut Could Play a Role in Neuropsychiatric Health and Diseases“.

Il sottotitolo è quasi più importante del titolo stesso, e spiega bene cosa si troverà nell’articolo: il ruolo del microbioma nel determinare la salute neuropsichica e/o le malattie.

Il punto fermo sul microbioma

Il punto fermo è infatti che il microbioma è parte integrante dell’asse intestino-cervello.

Così com’è sempre più chiara la correlazione tra microbioma intestinale in buona salute e processi cognitivi ed emotivi.

Del resto è noto come lo stress cronico e uno stato emotivo alterato abbiano il potere di cambiare la composizione del microbioma intestinale. Diventa inoltre sempre più evidente che l’interazione fra microbioma intestinale e sistema nervoso centrale è bidirezionale.

L’alterazione della flora intestinale può portare a un aumento della permeabilità intestinale e al conseguente danneggiamento della sua funzione di barriera intestinale, permettendo così a composti neuro-attivi e metaboliti di raggiungere quelle aree che all’interno del sistema nervoso centrale regolano le risposte cognitive ed emotive.

Cos’è il microbioma, di cosa stiamo parlando?

Be’, dalle premesse fatte fin qui non è difficile comprendere che si tratta dell’insieme dei batteri intestinali, in grado di garantire l’armonia dell’intero organismo, o di ridurlo invece a mal partito.

Naturalmente c’è sempre stato, ma è soltanto da poco tempo che la medicina (meglio, la scienza) ha iniziato a considerarlo come un vero e proprio organo (dicono che il suo peso sia di circa un chilogrammo!).

Ed è interessante notare come, ed è il caso dello studio che presento in questo post, i ricercatori comincino a mettere in relazione il buon funzionamento di questo “organo” con quello del cervello.

Il che vuol dire in altre parole andare in cerca delle cause delle malattie sotto un’angolazione diversa, mai presa in considerazione prima, almeno dalla medicina occidentale.

Per esempio, un’anomala risposta infiammatoria che origina da una flora batterica non in perfetta salute può attivare il sistema vagale e avere un notevole impatto sulle funzioni neuro-psichiche.

Certi tipi di batteri producono peptidi o acidi grassi a catena corta in grado di influenzare l’espressione genica e l’infiammazione all’interno del sistema nervoso centrale.

In sostanza l’obiettivo dello studio è la ricerca di elementi che evidenzino il ruolo di questo organo nel modulare le funzioni neuro-psichiche del sistema nervoso centrale, per svelarne  il possibile meccanismo sottostante.

Cosa hanno  scoperto i ricercatori

Dati sperimentali suggeriscono che una varietà di prodotti biologicamente attivi derivanti dal microbioma intestinale possono influenzare direttamente o indirettamente il cervello.

A conferma di questa prima evidenza segue un elenco dettagliato dei fattori ritenuti responsabili dell’azione sul cervello.

Mi soffermo in particolare su questo passaggio che ritengo di grande interesse per la dieta (è un po’ lungo ma vale la pena):

«Altri prodotti batterici riflettono il ruolo della flora intestinale nella fermentazione di carboidrati non digeriti in acidi grassi a catena corta (SCFA). SC-FAs agirebbe come segnalatore legandosi a una coppia di recettori G, per la precisione Gpr41, e Gpr43. E’ stato dimostrato che i recettori Gpr41 e Gpr43, presenti in abbondanza sulla superficie epiteliale dell’intestino e delle cellule immunitarie, sono attivati da SCFAs. Questa attivazione provocherebbe una risposta infiammatoria e immunitaria che potrebbe sfociare in un’infezione acuta, e la risposta spropositata potrebbe favorire la permeabilità intestinale e l’assorbimento di metaboliti neuro-attivi. SCFAs può attivare direttamente il sistema nervoso simpatico attraverso il recettore Gpr41 che è stato rinvenuto nei neuroni gangliari del sistema. E’ stato inoltre dimostrato che SCFAc è in grado di penetrare la barriera ematoencefalica e influenzare comportamento, segnali neurali e produzione di neurotrasmettitori.»

(Per favore non chiedermi di sviluppare le sigle, non sono un medico e e credo che neppure a te interessi capire fino in fondo il meccanismo. Basta e avanza intuire il pericolo che corriamo).

Ciò che più ci interessa da vicino

Naturalmente ti starai chiedendo cosa può interessare a te e a me che soffriamo di Acufeni e, come nel mio caso anche di Ménière, tutta questa disquisizione sul microbioma.

Mai domanda fu più pertinente.

E il motivo sta nel fatto che la medicina non viene a capo delle nostre patologie (ricerche su ricerche non approdano a nulla, almeno finora), e sarebbe giunto forse il momento che la ricerca ce la facciamo da soli, per così dire.

A me importa (ma credo dovrebbe importare anche a te) che sia stato stabilito un legame diretto fra la flora intestinale e il cervello.

E allora? Allora, il problema è che le nostre patologie hanno a che fare in maniera strepitosa con il cervello.

La conseguenza è facile da tirare: più terremo lontano il cervello dall’infiammazione che gli viene da ciò che mangiamo e quindi dalla flora intestinale, più saremo al riparo da manifestazioni parossistiche della condizione in cui ci troviamo. Non è che guariamo, però… stiamo sicuramente meglio.

Comprendi l’importanza?

Ecco perché mi ostino a pensare che la lettura (e la messa in pratica) di un libro come quello del neurologo ed esperto di alimentazione, David Perlmutter, sia fondamentale per dare una svolta alla nostra situazione. Vale per gli Acufeni e vale altrettanto, se non di più, per la Sindrome di Ménière.

Aggiungo che da oltre un anno seguo (quasi) alla lettera la dieta suggerita da Perlmutter e i risultati positivi e stabili li vedo giorno dopo giorno.

E tu cosa stai facendo? Ti lamenti e ti disperi nel chiuso della tua camera, aspettando il miracolo?

No buono…

P.S. – Colgo l’occasione per ricordarti che è disponibile il mio report “Acufeni Insopportabili?” dove racconto la mia esperienza e i risultati ottenuti. Se lo desideri, prima di acquistare il report, puoi scaricare gratuitamente l’anteprima da questa pagina.

[by Acufeni, che fare?]

 

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