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domenica, 22 Dicembre 2024
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Nuovo farmaco Ménière affronta la sperimentazione clinica in USA

Nuovo farmaco Ménière autorizzato per la sperimentazione clinica dalla FDA

Lungi da me l’idea di alimentare false speranze, però è pur vero che qualsiasi notizia su un eventuale nuovo farmaco Ménière non può essere passata sotto silenzio, specie da chi, come me da anni, e con me chissà quanti altri pazienti in questo momento, deve fare i conti con questa benedetta sindrome.

Questa volta a tentare la difficile, se non titanica, impresa è Sound Pharmaceuticals che ha recentemente (gennaio 2016) comunicato l’intenzione di arruolare pazienti disponibili a sottoporsi alla sperimentazione clinica in fase avanzata.

Il reclutamento è ancora in atto, come si può leggere nel documento “Study to Evaluate SPI-1005 in Adults With Meniere’s Disease” della stessa FDA statunitense.

Cosa si vuole sperimentare

Lo studio prevede la somministrazione del farmaco attualmente denominato SPI-1005 che è stato pensato e progettato per il trattamento della sindrome di Ménière [in inglese: Meniere’s Disease (MD)].

Premesso che la sindrome di Ménière (o idiopatica idrope endolinfatica) è un disturbo dell’orecchio interno che comporta vertigini, perdita d’udito, acufeni e altri fastidi, ecco come si intende procedere con il nuovo farmaco.

SPI-1005 è un farmaco sperimentale, somministrato per via orale, contenente una molecola che mima e allo stesso tempo stimola l’attività dell’enzima Glutatione perossidasi.

L’attività dell’enzima Glutatione perossidasi può risultare infatti compromessa a seguito di eventi ototossici che causano appunto perdita d’udito e acufeni.

A questo proposito – sottolineano i ricercatori – il farmaco SPI-1005 durante la sperimentazione pre-clinica  ha dimostrato la capacità di prevenire e di trattare perdite uditive di vario genere ma che coinvolgono comunque cellule ciliate e neuroni.

Un esempio può essere quello della sperimentazione clinica di Fase 2, in cui SPI-1005 ha mostrato di essere in grado di prevenire la sordità dovuta al rumore.

Chi partecipa alla sperimentazione clinica

La Fase 1b della sperimentazione clinica prevede l’arruolamento di 40 soggetti in quattro diversi centri medici negli Stati Uniti.

Occorre tener presente che attualmente non esiste un farmaco approvato dalla FDA per il trattamento della sindrome di Ménière, e neppure per patologie neurosensoriali legate all’orecchio interno.

Quanto poi alla rilevanza del problema – secondo le stime dell’American Academy of Otolaryngology-Head and Neck Surgery (AAO-HNS) – soltanto negli stati Uniti i pazienti affetti da sindrome di Ménière sarebbero almeno 600.000.

Tenendo presente questo dato è facile comprendere quanto sia importante per l’industria farmaceutica poter disporre di un nuovo farmaco Ménière adatto alla bisogna.

Le prospettive aperte dal farmaco SPI-1005

Lasciamo la parola a Jonathan Kil, MD e CEO di Sound Pharmaceuticals: «abbiamo la fondata speranza di poter ottenere un farmaco capace di portare reali benefici ai pazienti Ménière, grazie all’attività antinfiammatoria di SPI-1005

Quanto a Sound Pharmaceuticals, «è una un’industria biofarmaceutica localizzata a Seattle, focalizzata sulla ricerca del primo farmaco per la prevenzione e il trattamento della perdita neurosensoriale dell’udito e gli acufeni

Infine sulla gravità del fenomeno: «Tenuto conto che questa patologia [perdita d’udito, ndr] è al terzo posto negli stati Uniti fra quelle considerate croniche, si stima che 31 milioni di americani adulti vi siano coinvolti. Gli acufeni, che sono una percezione anomala di suoni, colpiscono il 10-15% della popolazione adulta. E le vertigini affliggono anch’esse milioni di americani».

La mia opinione da paziente Ménière e Acufeni

L’industria farmaceutica anche nel caso del nuovo farmaco Ménière, fa il proprio mestiere, qualche volta ci riesce, molte volte no.

Può darsi che questo farmaco, una volta superate tutte le sperimentazioni di rito, possa effettivamente giovare nel trattare i sintomi di chi versa in gravi difficoltà per Ménière e Acufeni.

Dubito però che questa sia la strada giusta per risalire alle vere cause della patologia, che sicuramente non sono fra gli obiettivi dichiarati della sperimentazione clinica in atto.

Sarò l’unico a pensarla così, ma credo che dovremmo avere un visione d’insieme, guardando soprattutto al cervello e ai danni che dalla sordità e da Ménière gli possono derivare.

E pensare a riparare questi danni, come potremmo per esempio fare attraverso un’alimentazione corretta e assumendo integratori che rafforzano e sostengono il cervello.

[by Acufeni, che fare?]

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1 COMMENT

  1. Come specialista che si occupa in modo specifico di Meniere, acufeni e vertigini, volevo lasciare un lungo commento, ma la lunghezza eccesiva non me lo consente. Pertanto per chi fosse interessato, chiedo se mi è consentito di pubblicare l’indirizzo della mia pagina facebook dove è possibile trovare il post che rimanda a questo articolo con il mio commento. Per rispetto all’autore della pagina non lo pubblico fino a sua autorizzazione.

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