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sabato, 27 Luglio 2024
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Professioni sanitarie. Conaps: “E’ colpa di Balduzzi se non abbiamo ancora gli Ordini”

Lo afferma in una lettera aperta al ministro della Salute il presidente Bortone: “Avete regolamentato associazioni non riconosciute, mentre non si è fatto nulla per quelle sanitarie già regolamentate. Se nulla verrà fatto, il suo operato sarà da considerarsi inconcludente e fallimentare”.
Da ieri le professioni non regolamentate hanno una legge (approvata in via definitiva dalla commissione Attività produttive della Camera che esaminava il testo in sede legislativa), ma per le professioni sanitarie ancora non si vede il traguardo dell’istituzione degli appositi Ordini. E questo non va già al presidente del Conaps, Antonio Bortone, che punta il dito direttamente verso il ministro della Salute, Renato Balduzzi, accusandolo, in una leggera aperta, di non essere mai intervenuto sulla questione, nonostante i ripetuti solleciti, “per tutelare le competenze delle professioni sanitarie, nei confronti di professioni diverse che oramai invaderanno l’ambito sanitario, generando confusione e disorientamento”.
Bortone torna quindi a sollecitare il ministro ad intervenire per l’approvazione della legge: “Era e resta un suo preciso impegno politico dal quale non potrà sfuggire indenne da critiche qualora non lo assolvesse. Infatti, non compiendolo, la sua credibilità politica sarebbe pari alla sua responsabilità”.
Ecco il testo integrale della lettera di Bortone a Balduzzi.
Signor Ministro, l’approvazione in via definitiva del ddl 3270, avvenuta ieri alla Camera, palesa una grave ed ingiustificabile contraddizione.
Si regolamentano associazioni professionali non riconosciute e non si ordinano invece quelle già regolamentate?
Nulla in contrario al Ddl in questione, ma non si comprende l’urgenza politica di questo provvedimento al cospetto di una oramai storica quanto vergognosa attesa d’istituzione degli Ordini per le Professioni Sanitarie.
Signor Ministro, l’abbiamo più volte sollecitata ad intervenire sulla questione, per tutelare le competenze delle professioni sanitarie, nei confronti di professioni diverse che oramai invaderanno l’ambito sanitario, generando confusione e disorientamento.
Non solo non ha mai dato riscontro alle nostre corrette ed educate sollecitazioni, signor Ministro, ma il fatto più grave è che non è mai intervenuto, consentendo così il rapido completamento dell’iter parlamentare del DDL approvato ieri.
Abbiamo atteso una sua risposta coerente e concreta, di solito segno di piena responsabilità ed affidabilità politica, sull’istituzione degli Ordini delle professioni sanitarie. Ad oggi, nulla è pervenuto!
Era e resta un suo preciso impegno politico dal quale non potrà sfuggire indenne da critiche qualora non lo assolvesse.
Infatti, non compiendolo, la sua credibilità politica sarebbe pari alla sua responsabilità!
Le Professioni sanitarie appartengono al Dicastero che lei rappresenta ed amministra. Oggi si sentono completamente
orfane ed abbandonate. Già sensibilmente scosso, sul piano economico, il Ssn ora rischia di dissolversi sul piano giuridico. Il quadro normativo vigente è costato anni di lotte e di conquiste, ma che hanno consentito una costante crescita ed un continuo sviluppo professionale, tutto a vantaggio della qualità delle prestazioni ed a garanzia dell’utenza.
Gran parte di questo percorso la ricorda come protagonista lungimirante ed attento, pur se non incardinato nel ruolo autorevole che oggi ricopre. Per questo non si comprende la sua indeterminazione di oggi. Abbiamo atteso troppi anni; abbiamo creduto alla complessità dell’iter parlamentare e ad ogni altra dichiarazione d’urgenza
che sorpassava in agenda il compimento dell’iter parlamentare dei provvedimenti dove erano inseriti gli articoli riguardanti l’istituzione degli Ordini per le professioni regolamentate dalla Legge 43.
Abbiamo comunque e sempre risposto con professionalità e correttezza istituzionale, sopportando rimandi e giustificazioni di circostanza. Signor Ministro, l’abbiamo più volte sollecitata ad intervenire sulla questione, per tutelare le competenze delle professioni sanitarie, nei confronti di professioni diverse che oramai invaderanno l’ambito sanitario, generando confusione e disorientamento. Non solo non ha mai dato riscontro alle nostre corrette ed educate sollecitazioni, signor Ministro, ma il fatto più grave è che non è mai intervenuto, consentendo così il rapido completamento dell’iter parlamentare del DDL approvato ieri.
Abbiamo atteso una sua risposta coerente e concreta, di solito segno di piena responsabilità ed affidabilità politica, sull’istituzione degli Ordini delle professioni sanitarie. Ad oggi, nulla è pervenuto!
Era e resta un suo preciso impegno politico dal quale non potrà sfuggire indenne da critiche qualora non lo assolvesse.
Infatti, non compiendolo, la sua credibilità politica sarebbe pari alla sua responsabilità!
Le Professioni sanitarie appartengono al Dicastero che lei rappresenta ed amministra. Oggi si sentono completamente
orfane ed abbandonate. Già sensibilmente scosso, sul piano economico, il Ssn ora rischia di dissolversi sul piano giuridico. Il quadro normativo vigente è costato anni di lotte e di conquiste, ma che hanno consentito una costante crescita ed un continuo sviluppo professionale, tutto a vantaggio della qualità delle prestazioni ed a garanzia dell’utenza.
Gran parte di questo percorso la ricorda come protagonista lungimirante ed attento, pur se non incardinato nel ruolo autorevole che oggi ricopre. Per questo non si comprende la sua indeterminazione di oggi. Abbiamo atteso troppi anni; abbiamo creduto alla complessità dell’iter parlamentare e ad ogni altra dichiarazione d’urgenza
che sorpassava in agenda il compimento dell’iter parlamentare dei provvedimenti dove erano inseriti gli articoli riguardanti
l’istituzione degli Ordini per le professioni regolamentate dalla Legge 43.
Abbiamo comunque e sempre risposto con professionalità e correttezza istituzionale, sopportando rimandi e giustificazioni
di circostanza.
Signor Ministro, se il suo mandato dovesse davvero concludersi senza l’istituzione degli ordini, a compimento della Legge 43 del 2006, potrà certamente considerarsi inconcludente e fallimentare.
A questo punto è palese la prevaricazione dell’interesse commerciale sull’interesse alla salute ed alla tutela del Cittadino.
Questo tipo di politica, deprime ogni decoroso rispetto ed annulla ogni credito di fiducia di chi la interpreta.
Signor Ministro, si giustifichi con i fatti.

Antonio Bortone
Presidente Conaps
Coordinamento Nazionale delle professioni sanitarie

Fonte: quotidianosanita.it



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