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giovedì, 26 Dicembre 2024
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Rischio sordità per il bambino, se la gestazione era “rumorosa”

Rischio sordità, se la gestante ha lavorato in ambiente molto rumoroso

Environmental health perspectives pubblica uno studio sul possibile rischio sordità per un bambino la cui madre ha dovuto affrontare la gravidanza lavorando in un ambiente molto rumoroso.

Il titolo è “Maternal Occupational Exposure to Noise during Pregnancy and Hearing Dysfunction in Children: A Nationwide Prospective Cohort Study in Sweden“.

Stando ai dati che emergono dalla ricerca il rischio sordità in questo caso può spingersi fino a percentuali molto elevate, con danneggiamenti e disfunzioni all’udito di varia gravità.

Contrariamente a quanto si è pensato finora, che cioè l’ambiente circostante sia indifferente per il feto, si è scoperto invece che le cose non stanno così. E, per esempio, il lavoro della madre può avere conseguenze assai gravi se comporta molto rumore.

Quale metodologia è stata usata?

La premessa è che «durante la gravidanza il suono si trasmette attraverso la parete addominale e l’utero, e raggiunge il feto. Il rumore stimola l’orecchio interno del feto che può risultarne danneggiato anche perché le cellule ciliate nella coclea sono maggiormente sensibili ad eventi oto-traumatici più di quanto non accada con gli adulti.»

Lo studio ha preso in esame un milione e quattrocentomila bambini nati in Svezia fra il 1986 e il 2008.

Fra i parametri considerati: occupazione della madre, abitudine al fumo, età, etnia, massa corporea, congedi, condizioni socio-economiche.

I risultati mostrano come al di sopra degli 85 dB il rischio di disfunzioni uditive per il nascituro diventa molto concreto.

E questo anche nel caso in cui le gestanti indossino protezioni contro il rumore. Nel senso che il feto rimane comunque scoperto, senza alcuna protezione contro il rumore.

Ha affermato Jenny Selander, leader della ricerca: «L’Autorità Svedese per l’ambiente di lavoro raccomanda che le donne in gravidanza devono evitare un livello di rumore sopra gli 80 dB. Purtroppo questa raccomandazione non è sempre seguita. I risultati della nostra ricerca mostrano chiaramente quanto sia imperativo osservare scrupolosamente questa direttiva. Inoltre serve poco che la gestante faccia ricorso a protezione per le orecchie, semplicemente perché il feto non è affatto coperto contro il rumore.»

Val al testo integrale della ricerca

Buona giornata!

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